Dopo aver condiviso alcuni dati generali su tesserati, gare organizzate e atleti partiti, ritengo doveroso fare alcune considerazioni più dettagliate.
Iniziamo dall’attività invernale, la cui stagione 2023 può considerarsi conclusa. La prima tabella che andremo ad analizzare sarà quella di Winter Triathlon e Winter Duathlon.
Anno | WT Kids e Mini | WT Promo | WT sprint | WT classico | WD Sprint | WD Kids |
2018 | 10 – 9 (2) | 349 – 194 (4) | ||||
2019 | 28 – 28 (1) | 25 – 23 (2) | 389 – 342 (3) | |||
2020 | 327 – 290 (6) | 244 – 219 (4) | ||||
2021 | 67 – 54 (3) | 36 – 23 (2) | 326 – 245 (3) | |||
2022 | 46 – 36 (16) | 6 – 6 (1) | 332 – 175 (7) | 389 – 258 (6) | 186 – 110 (5) | 2 – 2 (1) |
2023 (al 13/04) | 165 – 111 (15) | 19 – 19 (1) | 372 – 226 (6) | 155 – 155 (1) | 50 – 50 (1) | 22 – 21 (2) |
I dati che si ritengono più attendibili per un raffronto riguardano il Winter Triathlon su distanza classica che, tra l’altro, assegna i titoli assoluti e di categoria. Negli ultimi 6 anni gli atleti la media di partecipanti è rimasta pressoché la stessa con un picco nel 2019 dovuto all’organizzazione dei Mondiali ad Asiago in epoca “non Covid-19”.
I numeri assoluti sono aumentati nel 2022 e nel 2023 grazie a un aumento di discipline (introduzione del Winter Duathlon), di categorie (introduzione dei Kids), di gare (introduzione di un circuito strutturato). Il numero dei praticanti, però, non decolla. Sia a livello italiano sia in ambito internazionale i numeri sono sempre gli stessi.
A tal riguardo la domanda più spontanea che sorge è: vale la pena disperdere energie e risorse in questa disciplina?
- In Italia non può essere praticata ovunque. Le località sciistiche esistenti sono dislocate prevalentemente nel Nord della nostra penisola e da qualche anno a questa parte faticano spesso ad avere la neve per svolgere le attività ordinarie. Le prospettive a riguardo non sono rosee con le stesse località che stanno studiando il modo di riconvertirsi da qui ai prossimi 10 anni in caso dell’avverarsi delle previsioni che danno temperature in costante aumento con precipitazioni nevose sempre più scarse e non convenienza ad avvalersi della neve artificiale.
- Non esiste un progetto a medio lungo termine che possa aiutare a coinvolgere nuovi praticanti.
- Non è in previsione l’ingresso della disciplina nelle specialità olimpiche, cosa che potrebbe aiutare ad avere visibilità e reperire nuovi adepti soprattutto in caso di risultati.
- La disciplina, dal punto di vista tecnico, sembra non essere considerata propedeutica alla preparazione del Triathlon Olimpico.
- Senza nulla togliere ai risultati ottenuti dagli atleti Elite ed Age Group, il tasso tecnico di queste gare risulta essere spesso di livello medio-basso con distacchi abissali tra i primi 2-3 atleti e gli altri oltre che podi spesso non completati per mancanza di partenti.
Tenendo conto che molte gare hanno visto un numero davvero esiguo di partenti. Riescono gli organizzatori a sostenere i costi di tali eventi? Come viene percepita l’immagine di questa disciplina e, di conseguenza, della Federazione rispetto ai numeri messi in campo? Le aziende sponsor del circuito sono consapevoli di questi numeri? E, soprattutto: sono contenti del ritorno sull’investimento? Mai come stavolta, non è tutto oro quel che luccica.