Amore per il triathlon, anni e anni vissuti nello sport ad alto livello indossando il body azzurro, esperienza maturata sul campo, un’esperienza che ora vuole condividere.
Davide Uccellari ha scelto di mettersi in gioco, di entrare a far parte della squadra di Daniele Moraglia per mettere a disposizione del movimento il suo vissuto da triatleta di alto livello.
“La mia storia personale è sempre stata scandita dal triathlon – dice Uccellari – ho iniziato a muovere i primi passi nel triathlon all’inizio degli anni 2000, con i primi Ironkid, affiancati alle gare di atletica, specialità in cui ho vestito la maglia azzurra sin da giovane. L’amore per il triathlon è sempre stato molto forte e ho scelto di mettere la triplice davanti a tutto, vincendo molto sin dalle categorie giovanili. Da élite, ho affrontato tre quadrienni olimpici e ho orgogliosamente vestito la divisa della Nazionale ai Giochi di Londra 2012 e Rio 2016”.
“Il valore atletico di Davide Uccellari non ha bisogno di commenti – dice Daniele Moraglia – sono felice e onorato che un atleta che ha partecipato a due Olimpiadi abbia deciso di offrire il supporto e un validissimo contributo alla mia squadra: ha le idee chiare, non ha peli sulla lingua, è diretto, ma con i giusti modi e conosce il triathlon italiano in maniera approfondita. Sarà davvero una pedina fondamentale della nostra scacchiera”.
Perché ho scelto di supportare Moraglia? “Conosco Daniele da molto tempo come organizzatore di eventi e quando mi ha chiesto di entrare in squadra l’ho subito identificato come una persona in grado di portare una svolta al movimento dopo anni di inutili compromessi condotti dai soliti personaggi che navigano da troppo tempo all’interno del nostro mondo: serve davvero un cambiamento radicale, per questo ho accettato la sfida”, sottolinea Uccellari. Nessun compromesso ma solamente meritocrazia è il messaggio che vuole far passare a chiare lettere Davide. “Da atleta non mi sono mai allineato al sistema e mi sono fatto portavoce di molte battaglie perché ritengo fondamentale mettere gli atleti al centro, ma non solo a parole, per portare a casa un risultato d’insieme. Tante volte ho pagato sulla mia pelle, ma grazie ai risultati sono sempre riuscito ad avere ragione nel lungo periodo. Ora, dobbiamo ripartire dalle fondamenta: c’è molto lavoro da fare, ma, grazie a una squadra composta da figure nuove, competenti e appassionate, possiamo portare a casa i grandi obiettivi che abbiamo nel mirino. Abbiamo il dovere di ricercare nuovi talenti per poi accompagnarli e guidarli verso l’alto livello, aprendo le porte a nuovi ragazzi e ragazze mediante progetti credibili, chiari e strutturati e portare le famiglie sui campi gara: questi obiettivi fanno parte della mia grande e ambiziosa missione.