Presentiamo una nuova componente della squadra di Moraglia: ecco Claudia Gnudi

Da oltre 20 anni, frequenta attivamente le zone cambio e i contesti legati al triathlon, in prima persona e attivamente per coinvolgere sportivi e appassionati in questa meravigliosa disciplina. Da oggi, Claudia Gnudi sarà ancora più attiva per il triathlon italiano, sostenendo il lavoro del gruppo di Daniele Moraglia.

Claudia si è affacciata alla triplice proprio nel 2000 rimanendone letteralmente affascinata, “e da lì non mi sono più fermata, cercando di diffonderne il valore e di farla conoscere il più possibile in una zona d’Italia in cui non era ancora molto diffusa – aggiunge – ho avuto poi l’enorme fortuna di iniziare a collaborare per il primo evento di triathlon a marchio internazionale svoltosi in Italia per la prima volta nel giugno del 2012”.

Testa, gambe e cuore” è il suo motto, lo sport a 360° è il suo stile di vita e quello della sua famiglia. Atleta, full distance finisher, mamma e moglie di atleti, ama le sfide perché aiutano sempre a vedere cosa c’è oltre il confine di ciò che circonda ognuno di noi, perché andare oltre la comfort zone riserva esperienze che formano la persona ed il carattere.

“Da quei lontani anni 2000, sono alla guida come Presidente di una società di triathlon, collaboro nell’organizzazione di eventi e per anni ho preparato neofiti nella disciplina. Amo il contatto con la gente, amo trasmettere quello che sento dentro perché solo quando comunichi ciò che ti piace veramente, questo entra nella testa e nel cuore della gente”.

Daniele Moraglia sottolinea che “parlando con Claudia, traspare immediatamente il trasporto e la forte passione per il triathlon: non deve spiegare nulla, sa trasmettere perfettamente ciò che sente in maniera diretta e chiara. Incarna al meglio i valori della nostra squadra, vanta un’esperienza invidiabile e conosce molto bene le varie sfaccettature del nostro sport. Sa ascoltare ed è sempre puntuale nelle sue considerazioni: l’ho notato io, lo sanno i componenti della mia squadra e presto potrà apprezzare queste sue doti anche tutto il movimento”.

“Ho deciso di affiancare Daniele in questa avventura per provare a far riaffiorare in tutti i triatleti l’amore per la triplice e per far crescere concretamente il movimento affinché ciò che si prova in quegli ultimi passi verso la finish line sia solo l’inizio di un un percorso di successi nello sport e nella vita”.

Principi e struttura dell’Area Tecnica

Una caratteristica che mi contraddistingue è quella dell’ascolto. Quando mi confronto con le persone, le ascolto. Il passo successivo è quello di rielaborare quanto ascoltato per trovare proposte.

Insieme all’ascolto ritengo debba esserci un’altra fase, quella dell’analisi e della critica. Se fatta in maniera costruttiva, aiuta a capire lo stato dell’arte, a comprendere il problema e a scoprire soluzioni pratiche.

Questo metodo accomuna me e le persone che hanno deciso di appoggiarmi alla candidatura per la Presidenza della Federazione Italiana Triathlon.

Sinora, lo ammetto, ho e abbiamo molto criticato. Lo abbiamo fatto senza mancare di rispetto a nessuno e senza offendere nessuno. Lo abbiamo fatto per portare alla luce alcuni problemi (molti altri ce ne sono) e per proporre delle soluzioni.

La prima proposta che proviamo a riassumere di seguito è quella relativa alla struttura dell’Area Tecnica che, come leggerete, coinvolgerà i vari settori e, rispetto all’attuale risulterà più snella.

Il settore tecnico della Federazione necessita di una nuova struttura organizzativa. Il sistema attuale si è dimostrato insufficiente nel sostenere gli atleti nel loro percorso di performance. Troppi incarichi, poca chiarezza sui compiti e sulle responsabilità. Molta inefficienza e conseguente spreco di risorse anche economiche.

Migliorare l’organizzazione delle strutture federali sarà un primo passo verso l’ottenimento di risultati di eccellenza, in linea con gli obiettivi della nuova dirigenza.

Obiettivo produrre vincitori: allenatori e atleti in grado di vincere ai massimi livelli internazionali.

Cambiare solo l’organizzazione delle persone non sarà sufficiente. Occorrerà anche lavorare per diffondere a tutti i livelli una nuova cultura dell’eccellenza. L’obiettivo di avere atleti vincenti alle massime competizioni internazionali sarà raggiunto quando tutte le componenti del sistema lavoreranno secondo principi di eccellenza e avendo ben chiaro questo obiettivo.

Occorre essere prima di tutto consapevoli che gli organigrammi, la struttura federale di per sé, non creano vincitori, ma hanno la funzione fondamentale di produrre opportunità per atleti e allenatori, oltre che a tutto lo staff che lavora con loro.

L’organizzazione attuale si è dimostrata inadeguata a supportare gli atleti in un ambiente internazionale in cui la competizione è sempre maggiore. Molti incarichi. Collaboratori selezionati in base a scelte politiche piuttosto che meritocratiche. Cultura della partecipazione piuttosto che cultura della vittoria. Tutti questi elementi hanno contribuito a creare una situazione in cui i risultati ottenuti sono stati inferiori al potenziale dei nostri atleti e sicuramente al di sotto degli standard internazionali di eccellenza.

A questi errori di contesto si sono aggiunte scelte strategiche sbagliate, dettate innanzitutto dal mancato coinvolgimento degli atleti (e dei loro coach personali) nelle decisioni riguardanti la preparazione e la programmazione delle gare. E ciò in funzione di un modello impostato sul centralismo e in cui si è supposto che la Federazione potesse avere un ruolo preponderante e diretto nell’attività di allenamento dei nostri migliori atleti. Ciò alla prova dei fatti si è rivelato un fallimento, dato che le molteplici attività di raduno di gruppo non hanno fatto altro che interrompere il processo portato avanti dai singoli atleti nei loro ambienti quotidiani di allenamento.

Inoltre: poca responsabilità alle figure messe ai vertici dell’organizzazione. Ruoli di facciata, decisione prese dal presidente, nella migliore delle ipotesi dal presidente e dal direttore sportivo.

L’analisi della situazione attuale e delle relative problematiche suggerisce, quindi, di pensare a nuove condizioni per migliorare l’organizzazione del settore tecnico federale. Per il settore Élite, contrariamente al presente, tali obiettivi dovranno essere ambiziosi e in linea con le potenzialità dei nostri atleti e del nostro movimento (no partecipazione, si cultura dell’eccellenza).

Partendo, daremo una nuova impostazione, affinché ogni struttura e ogni ruolo siano regolati in modo chiaro e ordinato.

Gli step che seguiremo saranno i seguenti:

  1. Ridefinire la struttura delle aree federali;
  2. Definire in maniera chiara ruoli e mansioni nelle singole aree;
  3. Identificare obiettivi, priorità e carichi di lavoro;
  4. Lasciare autonomia alle risorse coinvolte, eliminando inutili percorsi burocratici;
  5. Fornire a ciascuno una responsabilità e degli obiettivi prefissati e chiari: ciascun contratto dovrà avere una precisa job description nella quale emergano chiaramente le responsabilità di ciascun ruolo.

L’Area Tecnica federale non deve in nessun modo sostituirsi ai tecnici che lavorano quotidianamente con gli atleti; al contrario, deve supportare il percorso che atleta e allenatore scelgono di seguire per raggiungere un miglioramento prestativo, fornendo loro strumenti adeguati alla propria crescita e numerose occasioni di confronto e discussione sui percorsi scelti.

Per fare questo è importante valorizzare gli ambienti di allenamento quotidiano, riconoscere e rispettare le decisioni dell’atleta nella scelta del proprio environment, così come le decisioni tecniche prese dalle figure di riferimento scelte dall’atleta.

In questo scenario, il ruolo dell’Area Tecnica è tutt’altro che passivo: le figure di riferimento nello staff federale devono confrontarsi (mai imporsi!) con atleta e allenatore in modo da rimarcare le priorità della Federazione dal punto di vista delle strategie da mettere in atto per ranking, campionati e soprattutto qualifica olimpica; devono, inoltre, ricercare un confronto laddove intravedano una stasi o un peggioramento prestativo. Tutte queste azioni devono essere messe in atto nel solo interesse dell’atleta e nel massimo rispetto della sua indipendenza.

Area Élite

L’obiettivo principale di quest’area è ottenere il miglior risultato possibile in chiave Olimpica, considerando tutte le gare del programma Olimpico (individuale femminile, individuale maschile, mixed-relay).

Strettamente legato all’obiettivo principale c’è l’obiettivo di crescita degli atleti, sia dal punto di vista prestativo che dal punto di vista dell’autonomia nella gestione del proprio processo di crescita; questo obiettivo sarà ovviamente relativo al livello di partenza di ciascun atleta.

Oltre all’ambizioso obiettivo di migliorare le prestazioni di vertice, c’è anche l’obiettivo di alzare il livello prestativo generale del triathlon italiano, favorendo la crescita dei tecnici e rendendo presenti sul territorio circuiti che siano maggiormente appetibili per atleti e team di alto livello; ovviamente quest’ultimo obiettivo non coinvolgerà unicamente l’Area Élite, ma sarà necessaria la collaborazione con altre aree federali anche esterne al settore tecnico.

Staff dell’area élite:

  • Direttore della Preparazione Olimpica
  • Responsabile della Squadra Nazionale
  • Tecnico Squadra Nazionale o Responsabile logistica Squadra Nazionale

Area Paratriathlon

L’obiettivo principale di quest’area è ottenere il miglior risultato possibile in chiave Paralimpica per ciascuna categoria.

Considerato l’esiguo numero di paratriatleti presenti in Italia, quest’area dovrà lavorare anche per incrementare i numeri del movimento, trovando il modo di supportare le squadre anche con attività di scouting.

Staff dell’area Paratriathlon:

  • Direttore Tecnico Paratriathlon
  • Responsabile della Squadra Nazionale Paralimpica

Area Giovanile

L’obiettivo principale di quest’area è far crescere giovani atleti sani, completi dal punto di vista tecnico e motivati nel continuare la propria strada nel triathlon. È da sottolineare che in nessun caso quest’area deve puntare al raggiungimento di risultati prestativi in età giovanile.

Quest’area, oltre a valorizzare i giovani triatleti, deve valorizzare le società sportive e i tecnici che dimostrino di aver svolto un buon lavoro con i giovani, in accordo con l’obiettivo principale dell’area giovanile enunciato in precedenza. Al momento i tecnici e le società giovanili vengono valorizzati permettendo loro di accedere ad alcune attività élite o fornendo fondi a pioggia e senza criteri chiari. Si deve, invece, valorizzare il lavoro dei migliori tecnici e società giovanili, supportandoli nel migliorare ulteriormente l’attività che svolgono, e che devono continuare a svolgere, nel settore giovanile.

Staff dell’area Giovanile:

  • Direttore Tecnico giovanile
  • Tecnico Nazionale giovanile
  • Tecnici responsabili di Macroarea
  • 2 Osservatori Nazionali (figure impegnate nello scouting di nuovi talenti del triathlon impegnati in altre discipline

Responsabile sviluppo (da giovani a élite)

Questa figura, non inquadrata in maniera precisa in un’area (la si deve immaginare a cavallo tra il settore élite e quello giovanile), avrà lo scopo di coordinare e guidare gli atleti, e il loro environment, che hanno appena concluso le categorie giovanili (fine categoria junior) e ambiscono a diventare atleti élite di buon livello.

Rispetto alle categorie giovanili, il focus sarà spostato maggiormente sulla performance, ma quest’ultima sarà valutata in funzione degli standard richiesti per la categoria élite.

Area Multisport

Quest’area comprende Duathlon, Aquathlon, Long distance, Duathlon e Triathlon cross, Winter Triathlon e Duathlon (nel caso in cui, come ci auguriamo, Swimrun e Aquabike possano essere inseriti all’interno delle discipline della Fitri con il prossimo cambio di Statuto, le stesse saranno ricomprese in quest’area).

Accorpare tutte queste discipline in un’unica area servirà a ottimizzare le risorse, permettendone una più accurata gestione. Infatti, essendoci un unico Direttore di area, sarà lui responsabile della ripartizione dei fondi in base ai principi che guidano tale area e agli obiettivi della Federazione.

Quest’area avrà lo scopo di dare nuovi e diversi stimoli al movimento italiano della multidisciplina, promuovendo il multisport e offrendo, in base al merito, nuove opportunità agli atleti che non riescono a esprimersi al meglio nel triathlon.

Staff dell’Area Multisport:

  • Direttore Tecnico multisport

Area Age Group

Quest’area ha lo scopo di coinvolgere il più possibile gli atleti Age Group, motivandoli e rendendoli parte di iniziative che li facciano sentire gratificati e realmente parte del movimento. In quest’ottica, l’Area Age Group dovrà favorire la partecipazione attiva degli atleti amatori a gare, raduni, eventi di promozione e qualunque altra iniziativa promossa dalla Federazione.

Staff dell’area Age Group

  • Responsabile settore age-group

Area Medica

Quest’area, oltre ad assolvere i propri doveri legali verso la Federazione, dovrà supportare in maniera attiva e costante gli atleti (soprattutto di alto livello), in modo da diventare per loro un riferimento importante, oltre alle figure già presenti nel proprio environment.

Staff dell’Area Medica:

  • Medico federale
  • 2 Fisioterapisti, 1 osteopata, 1 nutrizionista, 1 psicologo dello sport se danno disponibilità annuale, altrimenti più elementi da convocare con gettone di presenza

Area Performance Analysis

Quest’area dovrà collaborare con tutte le altre aree, in base a un ordine di priorità che rispecchi gli obiettivi della Federazione, in modo da raccogliere, analizzare e interpretare dati col fine di migliorare non solo la performance, ma anche e soprattutto la gestione del processo di allenamento degli atleti.

Compito di quest’area sarà anche quello di collaborare con il SIT, per favorire lo scambio di informazioni e il confronto sia con professionisti dei settori di interesse, sia con i tecnici federali per la loro formazione e aggiornamento.

Staff dell’area Performance Analysis:

  • Performance analyst, che potrà avvalersi della collaborazione delle figure che riterrà opportune (non più di 2)

SIT (Settore Istruzione Tecnica)

Quest’area ha lo scopo di formare e aggiornare: i tecnici, i dirigenti, gli organizzatori, i giudici, i delegati tecnici, di qualunque livello e ambito di disciplina, ma soprattutto avrà lo scopo di stimolare e motivare tutte le figure sopracitate nel mantenersi continuamente aggiornati, proponendo un’offerta formativa che sia realmente spendibile all’atto pratico e non finalizzata al mero raggiungimento dei crediti per il rinnovo della qualifica federale.

È auspicabile che quest’area sia in linea e lavori in collaborazione con i centri di formazione del CONI, Sport e Salute e delle principali Università.

Infine, quest’area potrà e dovrà avvalersi della collaborazione di professionisti nei vari settori di competenza dei corsi proposti.

Staff del SIT:

  • Responsabile del SIT

Determinazione, coerenza, amore per lo sport: ecco Angela Abrunzo, il nuovo inserimento nella squadra di Moraglia

“Amo le sfide e combatto fino in fondo le battaglie in cui credo, accettandone i rischi”. Si presenta così Angela Abrunzo, avvocato, mamma, triatleta per passione da dieci anni e attuale presidente del Comitato Regionale campano della FITRI. 

“Mi sono avvicinata al triathlon un po’ per gioco e un po’ per curiosità e ora è diventato uno stile di vita per me. Allenarmi fa parte della mia quotidianità e mi aiuta davvero molto, lo confesso, a sopportare meglio le zavorre della vita. Gareggiare, poi, è un gioco bellissimo e fa emergere la bambina che è in me. Vivo lo sport senza mettere l’aspetto competitivo al primo posto, ma soltanto per il gusto di farlo: mi diverto sempre nonostante la fatica”.

Angela gode di innate capacità empatiche che le consentono di gestire in maniera ottimale e naturale i rapporti interpersonali, sempre impostando il dialogo e il confronto su valori imprescindibili. “Credo nel confronto, nei dibattiti costruttivi, nella capacità di guardare oltre i propri schemi mentali – sottolinea la Abrunzo –. Credo nei valori, che non rappresentano un limite ma il giusto punto di partenza per non cedere mai al favoritismo. Credo nella libertà, intesa come assenza di soggezione o autorità altrui, come facoltà di agire a proprio arbitrio, senza subire alcuna coazione esterna che ne limiti, materialmente e moralmente, la volontà e i movimenti. Come giurista ritengo che in un Paese democratico principi quali la trasparenza, l’uguaglianza, il controllo sull’abuso di potere, il diritto di scelta, la tolleranza politica, siano assolutamente imprescindibili. Inoltre, invoco la meritocrazia e la valorizzazione delle competenze e credo in coloro i quali sono pronti a offrire un’opportunità nel rispetto verso le persone”.

“Chi ha avuto modo di incrociare Angela sulla propria strada, ne ha percepito immediatamente lo spessore personale, le capacità e le doti – aggiunge Daniele Moraglia – il feeling è stato immediato, sia per la spiccata predisposizione al dialogo che ha mostrato non solo a me e al mio team, ma in tutti i contesti in cui si è mossa, sia per i valori condivisi e per la comunione di intenti. Un vero valore aggiunto per il nostro gruppo e per la Federazione”. 

Nuovo innesto in squadra: Luigi Fini sceglie il progetto di Daniele Moraglia

Laureato in Economia e Commercio a Bologna, Master Cuoa in Lean Management, Commercialista e Revisore Contabile, triatleta appassionato. Ecco chi è Luigi Fini, nuovo innesto nella squadra di Daniele Moraglia. Classe 1975, vive a Rovigo e, dopo aver praticato sci e pallavolo, si avvicina al mondo della triplice: da 10 anni frequenta regolarmente i campi gara, affrontando gare su distanza sprint, olimpica e media. “Nel triathlon ho trovato il mio sfogo e la mia dimensione, pur nella modestia delle mie prestazioni e possibilità. Ho trovato l’entusiasmo ed il calore di un gruppo di persone che assomigliava molto ad una tribù, e mi sono da subito adoperato perché la mia squadra crescesse e si consolidasse, come avevo fatto anni prima con altre associazioni in cui mi sono inserito. Da molti anni preparo i resoconti delle uscite agonistiche per i giornali locali ed ho anche gestito il sito web della società, oltre ad organizzare alcuni eventi non competitivi ed a supportare attività sociali”. Luigi sostiene che donare del tempo ad una associazione sportiva sia un ottimo modo per accrescere e migliorare la propria comunità. “Purtroppo – aggiunge – non tutti la pensano come me, e quando mi sono trovato a fronteggiare una situazione non limpida all’interno della mia stessa squadra, mi sono sentito in obbligo di chiedere chiarezza e di pretendere un deciso cambio di rotta, andato a buon fine, nonostante la chiusura del polo natatorio della città. Ora ne sono il tesoriere”. 

Inoltre, da appassionato con la voglia di capire anche che cosa stesse succedendo a livello nazionale, ha approfondito il tema con l’intento di comprendere a fondo la questione. In questa fase, in modo quasi fortuito, ha incontrato Daniele Moraglia e alcuni componenti del suo team, restando favorevolmente colpito per la qualità dei profili personali e per la schiettezza di dialogo. “L’invito di Daniele a unirmi a questo progetto mi ha da una parte sorpreso, dall’altra mi ha fatto molto piacere: spero che le mie caratteristiche umane e professionali possano essere utili per una Federazione trasparente e democratica. Accolgo dunque volentieri l’invito a candidarmi come presidente del Collegio dei Revisori dei Conti”.

Moraglia sottolinea che “l’apporto di Luigi sarà sicuramente utile: in poco tempo, ho avuto modo di apprezzare le sue capacità professionali e soprattutto le sue doti umane. Sono certo che sarà una pedina importante per la nostra squadra nel suo ambito d’azione, ma anche a più ampio respiro”.

Riccardo Giubilei, il presidente dei record… negativi!

Quanto successo il 7 giugno ha scosso il mondo del triathlon.

Riccardo Giubilei, il presidente dei record negativi, è caduto perché 6 consiglieri hanno rassegnato le proprie dimissioni.

Quali sono questi record?

Partiamo dall’ultimo. Mai nella storia, un presidente della Federazione Italiana Triathlon era stato sfiduciato dal proprio consiglio. Quel consiglio riunito sotto il motto del #noisiamouno, quel consiglio in parte non allineato da tempo, quel consiglio che non è riuscito a contrastare il presidente dall’interno e si è dovuto dimettere per non essere complice. Una brutta pagina per il nostro sport.

Perché le dimissioni?

Certamente le modalità con le quali sono state comunicate le scelte tecniche degli atleti che rappresenteranno il nostro movimento alle Olimpiadi sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La mancanza di trasparenza dello staff tecnico nei confronti degli atleti, quegli atleti che prima di tutto sono esseri umani e non numeri, risultati, medaglie. Il gruppo dei Probabili Olimpici è ben più ampio dei posti disponibili, naturale che qualcuno resti deluso ma, con criteri oggettivi, colloqui trasparenti e correttezza, la delusione può essere più dolce.

Ma è solo questo? No.

Il Bilancio consuntivo 2023 ha chiuso con una perdita di esercizio che si aggira intorno ai 500.000 euro. Il Bilancio preventivo 2024 è previsto chiuda a oggi con una perdita di esercizio di oltre 250.000 euro che pare destinata ad aumentare in quanto alcuni introiti previsti sono destinati a ridursi o a essere cancellati.

Purtroppo, non è tutto. Ci sono punti oscuri, soprattutto nella sezione relativa all’organizzazione degli Eventi Sportivi Internazionali, tanto cari a Giubilei, chissà per quale motivo. Dei circa 2 milioni di euro che la Federazione introita da Stato, Regioni, Enti Locali e piccole sponsorizzazioni per questo capitolo di bilancio, la stessa ne spende circa 2,2. Quindi, un disavanzo di 200.000 euro. Il che significa che le gare Internazionali non sono un valore aggiunto né per le casse federali, né per il movimento che da 3 anni a questa parte si è mangiato il 21% dei tesserati. Tesserati che a oggi sono 19.800 di cui circa 3.200 giovani (da categoria Mini Cuccioli e categoria Junior) e 1.500 studenti che non hanno mai partecipato alle attività agonistiche.

In definitiva una caporetto su tutti i fronti.

So che a partire dall’1 settembre, quando insieme alla mia squadra saremo chiamati a dirigere la Federazione Italiana Triathlon, dovrò proiettarla nel futuro pur partendo in una situazione di svantaggio. Bisognerà dare nuova linfa al nostro movimento, riformandolo in tutti i settori con audacia. Credo fermamente di avere le competenze e le conoscenze necessarie per poterlo fare e riuscirò negli obiettivi pre fissati perché avrò al mio fianco un insieme di persone altrettanto preparate e appassionate del nostro sport.

Chiedo a tutti almeno 2 cose:

  • Rispettate gli atleti esclusi dalle Olimpiadi facendogli sentire la nostra vicinanza, chiedendogli di non mollare perché nonostante quanto accaduto vogliamo vederli nuovamente sui campi gara. Allo stesso modo, rispettate gli atleti che sono stati convocati, devono trovare la serenità per poter rappresentarci al meglio a Parigi. C’è, chi in questi 3 anni ci ha illuso riguardo una potenziale medaglia, se non arriverà la colpa non sarà certo degli atleti, ma di persone ben definite e con questi cognomi: Giubilei, Clonen, Biava e Gabba, ma non solo.
  • Il 31 agosto sarete chiamati a votare. Sostengo, indipendentemente dalle idee di voto, che il voto sia un diritto e un dovere di tutti. Venite a votare e se non potete farlo, delegate ricordandovi del sistema assistenzialistico e clientelare di quest’ultimo triennio, un sistema che non aiuta il movimento crescere, un sistema in cui la federazione si sostituisce agli affiliati e li priva di fonti di reddito non per le tasche dei dirigenti societari ma per gli investimenti sull’attività sportiva, un sistema che fallisce in partenza perché non premia il merito e la competenza e non fornisce una visione a medio lungo termine. Quando voterete, esprimete il vostro voto per il progetto, per le persone, per il programma. Non fatelo a cuor leggero.

A proposito di deleghe. A oggi non esiste il modello, quindi, non datele se ve le chiedono. Tenete sempre d’occhio il sito federale.

Infine, in questi giorni molti di voi stanno ricevendo pressioni, non fatevi condizionare come in passato.

Non abbiate paura, non cedete ai ricatti. Ognuno di voi può fare la propria parte semplicemente esprimendo la propria fiducia a me, Daniele Moraglia, alla squadra che mi supporta da oltre un anno e al nostro progetto. Non pensate all’interesse di bottega, pensate a un bene più grande, pensate al benessere del Triathlon. Solo in questo modo, le botteghe di tutti, prospereranno.

Fate come me, fate come noi. Denunciate e debellate chi non vuole il bene del nostro movimento. Noi non ci siamo mai nascosti, abbiamo trovato il coraggio di non sottometterci e in quanto non ricattabili, capaci, caparbi e competenti abbiamo continuato per la nostra strada senza perdere il nostro credo. Venite con noi!