Bentrovati e buon nuovo anno a tutti.
In attesa di conoscere se le votazioni per il nuovo consiglio federale avverranno entro la fine del 2024 o entro il 15 marzo 2025, riprendo a pubblicare una serie di approfondimenti per analizzare lo stato di salute del nostro sport.
Non voglio essere allarmista, ma ritengo che il nostro movimento stia peggio che mai dopo quasi 3 anni di dirigenza Giubilei che, non dimentichiamo, si candidò criticando fortemente la precedente gestione di cui è stato dapprima consigliere e successivamente vicepresidente vicario e della quale faceva parte l’attuale vicepresidente vicario.
Nonostante tutti i record sbandierati dal presidente in carica, mi auguro ci siano ancora persone che hanno a che fare con il mondo del triathlon che vedano la realtà e sappiano leggere alcuni importanti indicatori. Il primo riguarda il numero dei tesserati.
Tra le più grandi cose non rispondenti al vero dette da Giubilei c’è sicuramente quella relativa al numero di tesserati.
Sicuramente, risulta problematico comunicare di avere determinati numeri, pensare di averli e, in realtà, averne la metà.
Secondo l’articolo sottoriportato e pubblicato da Il Corriere dello Sport a inizio 2022: “Siamo a 35.000 tesserati e vorremmo arrivare a 40.000“.
Mentre per l’articolo apparso su La Gazzetta dello Sport a inizio 2023, il triathlon ha “30.000 tesserati, con un incremento del 12% ogni anno: 19.000 uomini, 11.000 donne, di cui 27.000 agonisti“.
Ricapitolando, secondo le info date alla stampa durante le interviste, a inizio 2022 nel database della Federazione Italiana Triathlon ci sono 35.000 tesserati e l’obiettivo è arrivare a 40.000. A inizio 2023 si è scesi a 30.000 nonostante si dichiari che ci sia un incremento del 12% annuo.
La triste realtà:
- 27. 917 tesserati totali a fine 2021;
- 23.790 tesserati totali, di cui 21.943 tesserati atleti a fine 2022;
- 21.482 tesserati atleti a fine 2023.
Solo questi numeri, dopo 3 anni di governo, dovrebbero decretare il fallimento dell’attuale politica federale che sbandiera sin dall’inizio record e successi inesistenti.
A supporto di quanto sopra riportato una conferma:
poco prima di Natale, Sport e Salute ha dato il via libera alla ripartizione dei fondi statali al movimento sportivo italiano.
Nonostante:
- ai 280 milioni di finanziamento ordinario se ne siano aggiunti 50 per effetto della Riforma Giorgetti che destina risorse incrementali fino al 32% delle entrate fiscali del settore,
- il totale destinato alle 43 FSN sia di 280,3 mln con un +5,8% rispetto al preventivato,
la Federazione Italiana Triathlon è risultata essere:
- tra le 9 FSN su 43 che hanno subito un taglio di contributo per il 2024 rispetto al 2023
- la 2a ad aver ottenuto il più alto taglio in termini percentuali: -2,94%
Visti i criteri di assegnazione non si può che ribadire il fallimento dell’attuale politica federale che denota:
- mancanza di visione a medio/lungo termine
- assenza di programmazione in ogni settore vitale.
Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori aggiornamenti.