Determinazione, coerenza, amore per lo sport: ecco Angela Abrunzo, il nuovo inserimento nella squadra di Moraglia

“Amo le sfide e combatto fino in fondo le battaglie in cui credo, accettandone i rischi”. Si presenta così Angela Abrunzo, avvocato, mamma, triatleta per passione da dieci anni e attuale presidente del Comitato Regionale campano della FITRI. 

“Mi sono avvicinata al triathlon un po’ per gioco e un po’ per curiosità e ora è diventato uno stile di vita per me. Allenarmi fa parte della mia quotidianità e mi aiuta davvero molto, lo confesso, a sopportare meglio le zavorre della vita. Gareggiare, poi, è un gioco bellissimo e fa emergere la bambina che è in me. Vivo lo sport senza mettere l’aspetto competitivo al primo posto, ma soltanto per il gusto di farlo: mi diverto sempre nonostante la fatica”.

Angela gode di innate capacità empatiche che le consentono di gestire in maniera ottimale e naturale i rapporti interpersonali, sempre impostando il dialogo e il confronto su valori imprescindibili. “Credo nel confronto, nei dibattiti costruttivi, nella capacità di guardare oltre i propri schemi mentali – sottolinea la Abrunzo –. Credo nei valori, che non rappresentano un limite ma il giusto punto di partenza per non cedere mai al favoritismo. Credo nella libertà, intesa come assenza di soggezione o autorità altrui, come facoltà di agire a proprio arbitrio, senza subire alcuna coazione esterna che ne limiti, materialmente e moralmente, la volontà e i movimenti. Come giurista ritengo che in un Paese democratico principi quali la trasparenza, l’uguaglianza, il controllo sull’abuso di potere, il diritto di scelta, la tolleranza politica, siano assolutamente imprescindibili. Inoltre, invoco la meritocrazia e la valorizzazione delle competenze e credo in coloro i quali sono pronti a offrire un’opportunità nel rispetto verso le persone”.

“Chi ha avuto modo di incrociare Angela sulla propria strada, ne ha percepito immediatamente lo spessore personale, le capacità e le doti – aggiunge Daniele Moraglia – il feeling è stato immediato, sia per la spiccata predisposizione al dialogo che ha mostrato non solo a me e al mio team, ma in tutti i contesti in cui si è mossa, sia per i valori condivisi e per la comunione di intenti. Un vero valore aggiunto per il nostro gruppo e per la Federazione”. 

Passione, esperienza, competenza: Maurizio De Benedetti sceglie di supportare Moraglia

Non temiamo di essere smentiti se diciamo che Maurizio De Benedetti è un pezzo di storia del triathlon. Sin dai tempi in cui la triplice era connotata come una disciplina pionieristica, ha calcato le zone cambio d’Italia e d’Europa, ha gareggiato in Coppa del Mondo e ha centrato un titolo mondiale universitario (1992) oltre a essere riuscito a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Triathlon Internazionale di Bardolino nel 1996. Da quegli anni, non ha più abbandonato il triathlon: “Muovo i miei passi in questo ambiente da quando il movimento era ancora un’associazione. Ho visto nascere la Federazione Italiana Triathlon e ho partecipato attivamente, con altri atleti mossi dalla comune passione, alla rincorsa verso l’inserimento della nostra disciplina nel panorama Olimpico”.

Quando tutti, Maurizio compreso, sognavano di vestire i colori azzurri al debutto a cinque cerchi a Sydney 2000, un grave incidente automobilistico compromise la sua rincorsa ai primi Giochi Olimpici. “Ricordo che come atleta fui abbandonato: questo è uno dei motivi che mi spinge a entrare a fare parte della squadra di Daniele Moraglia affinché situazioni come quella occorsa ai miei tempi, qualche anno fa ad Angelica Olmo, e più recentemente a Michele Sarzilla e Ilaria Zane, non debbano più ripetersi”.

Ma c’è dell’altro: “Sono convinto che le critiche costruttive vadano ascoltate, dai confronti anche accesi possono nascere collaborazioni proficue che realizzano buone idee. Troppo spesso, invece, le buone proposte vengono sacrificate poiché si predilige una strategia fondata sul clientelismo, spesso alimentata da subdoli ricatti che diventano efficaci lubrificanti dei complicati meccanismi federali. Invece, preferisco avere a che fare con persone trasparenti e sono sicuro di averle trovate in questo gruppo di ottimi professionisti”.

Daniele Moraglia, che conosce De Benedetti da decenni, dice che “la figura di Maurizio è fondamentale per la squadra: pacato, posato, sempre garbato, ma deciso e pungente. La passione per lo sport, per il triathlon in particolare, è il suo carburante: sempre pronto a sostenere iniziative di promozione del multisport, a collaborare con gli eventi sportivi, a mettere in campo strumenti preziosi, impagabili, che saranno ben sfruttati e capitalizzati”.

Nuovo innesto in squadra: Luigi Fini sceglie il progetto di Daniele Moraglia

Laureato in Economia e Commercio a Bologna, Master Cuoa in Lean Management, Commercialista e Revisore Contabile, triatleta appassionato. Ecco chi è Luigi Fini, nuovo innesto nella squadra di Daniele Moraglia. Classe 1975, vive a Rovigo e, dopo aver praticato sci e pallavolo, si avvicina al mondo della triplice: da 10 anni frequenta regolarmente i campi gara, affrontando gare su distanza sprint, olimpica e media. “Nel triathlon ho trovato il mio sfogo e la mia dimensione, pur nella modestia delle mie prestazioni e possibilità. Ho trovato l’entusiasmo ed il calore di un gruppo di persone che assomigliava molto ad una tribù, e mi sono da subito adoperato perché la mia squadra crescesse e si consolidasse, come avevo fatto anni prima con altre associazioni in cui mi sono inserito. Da molti anni preparo i resoconti delle uscite agonistiche per i giornali locali ed ho anche gestito il sito web della società, oltre ad organizzare alcuni eventi non competitivi ed a supportare attività sociali”. Luigi sostiene che donare del tempo ad una associazione sportiva sia un ottimo modo per accrescere e migliorare la propria comunità. “Purtroppo – aggiunge – non tutti la pensano come me, e quando mi sono trovato a fronteggiare una situazione non limpida all’interno della mia stessa squadra, mi sono sentito in obbligo di chiedere chiarezza e di pretendere un deciso cambio di rotta, andato a buon fine, nonostante la chiusura del polo natatorio della città. Ora ne sono il tesoriere”. 

Inoltre, da appassionato con la voglia di capire anche che cosa stesse succedendo a livello nazionale, ha approfondito il tema con l’intento di comprendere a fondo la questione. In questa fase, in modo quasi fortuito, ha incontrato Daniele Moraglia e alcuni componenti del suo team, restando favorevolmente colpito per la qualità dei profili personali e per la schiettezza di dialogo. “L’invito di Daniele a unirmi a questo progetto mi ha da una parte sorpreso, dall’altra mi ha fatto molto piacere: spero che le mie caratteristiche umane e professionali possano essere utili per una Federazione trasparente e democratica. Accolgo dunque volentieri l’invito a candidarmi come presidente del Collegio dei Revisori dei Conti”.

Moraglia sottolinea che “l’apporto di Luigi sarà sicuramente utile: in poco tempo, ho avuto modo di apprezzare le sue capacità professionali e soprattutto le sue doti umane. Sono certo che sarà una pedina importante per la nostra squadra nel suo ambito d’azione, ma anche a più ampio respiro”.

Riccardo Giubilei, il presidente dei record… negativi!

Quanto successo il 7 giugno ha scosso il mondo del triathlon.

Riccardo Giubilei, il presidente dei record negativi, è caduto perché 6 consiglieri hanno rassegnato le proprie dimissioni.

Quali sono questi record?

Partiamo dall’ultimo. Mai nella storia, un presidente della Federazione Italiana Triathlon era stato sfiduciato dal proprio consiglio. Quel consiglio riunito sotto il motto del #noisiamouno, quel consiglio in parte non allineato da tempo, quel consiglio che non è riuscito a contrastare il presidente dall’interno e si è dovuto dimettere per non essere complice. Una brutta pagina per il nostro sport.

Perché le dimissioni?

Certamente le modalità con le quali sono state comunicate le scelte tecniche degli atleti che rappresenteranno il nostro movimento alle Olimpiadi sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La mancanza di trasparenza dello staff tecnico nei confronti degli atleti, quegli atleti che prima di tutto sono esseri umani e non numeri, risultati, medaglie. Il gruppo dei Probabili Olimpici è ben più ampio dei posti disponibili, naturale che qualcuno resti deluso ma, con criteri oggettivi, colloqui trasparenti e correttezza, la delusione può essere più dolce.

Ma è solo questo? No.

Il Bilancio consuntivo 2023 ha chiuso con una perdita di esercizio che si aggira intorno ai 500.000 euro. Il Bilancio preventivo 2024 è previsto chiuda a oggi con una perdita di esercizio di oltre 250.000 euro che pare destinata ad aumentare in quanto alcuni introiti previsti sono destinati a ridursi o a essere cancellati.

Purtroppo, non è tutto. Ci sono punti oscuri, soprattutto nella sezione relativa all’organizzazione degli Eventi Sportivi Internazionali, tanto cari a Giubilei, chissà per quale motivo. Dei circa 2 milioni di euro che la Federazione introita da Stato, Regioni, Enti Locali e piccole sponsorizzazioni per questo capitolo di bilancio, la stessa ne spende circa 2,2. Quindi, un disavanzo di 200.000 euro. Il che significa che le gare Internazionali non sono un valore aggiunto né per le casse federali, né per il movimento che da 3 anni a questa parte si è mangiato il 21% dei tesserati. Tesserati che a oggi sono 19.800 di cui circa 3.200 giovani (da categoria Mini Cuccioli e categoria Junior) e 1.500 studenti che non hanno mai partecipato alle attività agonistiche.

In definitiva una caporetto su tutti i fronti.

So che a partire dall’1 settembre, quando insieme alla mia squadra saremo chiamati a dirigere la Federazione Italiana Triathlon, dovrò proiettarla nel futuro pur partendo in una situazione di svantaggio. Bisognerà dare nuova linfa al nostro movimento, riformandolo in tutti i settori con audacia. Credo fermamente di avere le competenze e le conoscenze necessarie per poterlo fare e riuscirò negli obiettivi pre fissati perché avrò al mio fianco un insieme di persone altrettanto preparate e appassionate del nostro sport.

Chiedo a tutti almeno 2 cose:

  • Rispettate gli atleti esclusi dalle Olimpiadi facendogli sentire la nostra vicinanza, chiedendogli di non mollare perché nonostante quanto accaduto vogliamo vederli nuovamente sui campi gara. Allo stesso modo, rispettate gli atleti che sono stati convocati, devono trovare la serenità per poter rappresentarci al meglio a Parigi. C’è, chi in questi 3 anni ci ha illuso riguardo una potenziale medaglia, se non arriverà la colpa non sarà certo degli atleti, ma di persone ben definite e con questi cognomi: Giubilei, Clonen, Biava e Gabba, ma non solo.
  • Il 31 agosto sarete chiamati a votare. Sostengo, indipendentemente dalle idee di voto, che il voto sia un diritto e un dovere di tutti. Venite a votare e se non potete farlo, delegate ricordandovi del sistema assistenzialistico e clientelare di quest’ultimo triennio, un sistema che non aiuta il movimento crescere, un sistema in cui la federazione si sostituisce agli affiliati e li priva di fonti di reddito non per le tasche dei dirigenti societari ma per gli investimenti sull’attività sportiva, un sistema che fallisce in partenza perché non premia il merito e la competenza e non fornisce una visione a medio lungo termine. Quando voterete, esprimete il vostro voto per il progetto, per le persone, per il programma. Non fatelo a cuor leggero.

A proposito di deleghe. A oggi non esiste il modello, quindi, non datele se ve le chiedono. Tenete sempre d’occhio il sito federale.

Infine, in questi giorni molti di voi stanno ricevendo pressioni, non fatevi condizionare come in passato.

Non abbiate paura, non cedete ai ricatti. Ognuno di voi può fare la propria parte semplicemente esprimendo la propria fiducia a me, Daniele Moraglia, alla squadra che mi supporta da oltre un anno e al nostro progetto. Non pensate all’interesse di bottega, pensate a un bene più grande, pensate al benessere del Triathlon. Solo in questo modo, le botteghe di tutti, prospereranno.

Fate come me, fate come noi. Denunciate e debellate chi non vuole il bene del nostro movimento. Noi non ci siamo mai nascosti, abbiamo trovato il coraggio di non sottometterci e in quanto non ricattabili, capaci, caparbi e competenti abbiamo continuato per la nostra strada senza perdere il nostro credo. Venite con noi!

Un grande atleta entra nel team: Davide Uccellari è con Daniele Moraglia

Amore per il triathlon, anni e anni vissuti nello sport ad alto livello indossando il body azzurro, esperienza maturata sul campo, un’esperienza che ora vuole condividere.

Davide Uccellari ha scelto di mettersi in gioco, di entrare a far parte della squadra di Daniele Moraglia per mettere a disposizione del movimento il suo vissuto da triatleta di alto livello. 

La mia storia personale è sempre stata scandita dal triathlon – dice Uccellari – ho iniziato a muovere i primi passi nel triathlon all’inizio degli anni 2000, con i primi Ironkid, affiancati alle gare di atletica, specialità in cui ho vestito la maglia azzurra sin da giovane. L’amore per il triathlon è sempre stato molto forte e ho scelto di mettere la triplice davanti a tutto, vincendo molto sin dalle categorie giovanili. Da élite, ho affrontato tre quadrienni olimpici e ho orgogliosamente vestito la divisa della Nazionale ai Giochi di Londra 2012 e Rio 2016”.

“Il valore atletico di Davide Uccellari non ha bisogno di commenti – dice Daniele Moraglia – sono felice e onorato che un atleta che ha partecipato a due Olimpiadi abbia deciso di offrire il supporto e un validissimo contributo alla mia squadra: ha le idee chiare, non ha peli sulla lingua, è diretto, ma con i giusti modi e conosce il triathlon italiano in maniera approfondita. Sarà davvero una pedina fondamentale della nostra scacchiera”.

Perché ho scelto di supportare Moraglia? “Conosco Daniele da molto tempo come organizzatore di eventi e quando mi ha chiesto di entrare in squadra l’ho subito identificato come una persona in grado di portare una svolta al movimento dopo anni di inutili compromessi condotti dai soliti personaggi che navigano da troppo tempo all’interno del nostro mondo: serve davvero un cambiamento radicale, per questo ho accettato la sfida”, sottolinea Uccellari. Nessun compromesso ma solamente meritocrazia è il messaggio che vuole far passare a chiare lettere Davide. “Da atleta non mi sono mai allineato al sistema e mi sono fatto portavoce di molte battaglie perché ritengo fondamentale mettere gli atleti al centro, ma non solo a parole, per portare a casa un risultato d’insieme. Tante volte ho pagato sulla mia pelle, ma grazie ai risultati sono sempre riuscito ad avere ragione nel lungo periodo. Ora,  dobbiamo ripartire dalle fondamenta: c’è molto lavoro da fare, ma, grazie a una squadra composta da figure nuove, competenti e appassionate, possiamo portare a casa i grandi obiettivi che abbiamo nel mirino. Abbiamo il dovere di ricercare nuovi talenti per poi accompagnarli e guidarli verso l’alto livello, aprendo le porte a nuovi ragazzi e ragazze mediante progetti credibili, chiari e strutturati e portare le famiglie sui campi gara: questi obiettivi fanno parte della mia grande e ambiziosa missione.