Il re è nudo e sempre più solo.

“…c’è bisogno di percepire la Federazione come la “casa comune”, come luogo aperto e trasparente…”

Inizio questo articolo da una frase estratta dal “Programma FITRI 2021-2024” presentato dall’allora candidato e oggi presidente, Riccardo Giubilei.

Trasparente, un aggettivo che dovrebbe richiamare concetti di schiettezza, sincerità, chiarezza. Invece, diventa sinonimo ambiguità, oscurità, incomprensibilità.

Nell’ottobre 2021 sono state pubblicate sul sito federale le ultime delibere di consiglio federale, sostituite da insignificanti resoconti che non vengono nemmeno più resi pubblici dal febbraio 2023.

Risulta così impossibile per i futuri elettori (dirigenti, tecnici e atleti) che a breve (si vocifera novembre) saranno chiamati al voto, documentarsi e verificare il lavoro svolto dal presidente e dal consiglio federale sinora. Presidente che dall’hashtag #NOIsiamoUNO, è passato a #IOsoIOeVOI… avete capito, no?

La narrazione parla di un consiglio federale unito, compatto, allineato, ma la realtà disegna chiaramente un consiglio federale che da qualche mese, eccetto qualche fedelissimo, ha abbandonato il presidente che si è scoperto essere capo e padrone di se stesso anziché il leader di tutti, come la maggioranza aveva auspicato nel marzo 2021 attribuendogli oltre il 70% dei consensi.

È il segreto di Pulcinella che un consigliere federale non partecipi ai consigli da anni perché non in sintonia, non è un segreto che nell’ultimo Consiglio Federale di venerdì 24 maggio svoltosi a Cagliari, 3 consiglieri federali siano risultati assenti e altri 3 si siano astenuti su alcuni punti all’Ordine del Giorno tra cui l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2023 della Federazione Italiana Triathlon.

Questo è un fatto grave. Di fatto il Bilancio Consuntivo 2023 è stato approvato da 5 membri su 11 con diritto di voto: Giubilei, Pruiti, Tasin, Caporali e Vacchi.

I motivi? Molteplici, anche se non tocca a me divulgarli.

Chiedo conto al presidente. È un suo dovere essere trasparente nei confronti dei tesserati ed è un diritto dei tesserati conoscere l’andamento federale attraverso le carte ufficiali e non tramite i proclami che ogni giorno celebrano il proprio operato e alimentano il suo ego smisurato.

Nel frattempo continuano le pressioni verso tesserati che mi informano di ricevere richieste di cancellare commenti scomodi sulle piattaforme social e le segnalazioni di persone che vengono bloccate sugli stessi social perché esprimono pareri contrari all’operato dell’attuale dirigenza federale senza sfociare nell’offensività o nella diffamazione.

Sui campi gara, poi, c’è molta tensione. Alcuni fedelissimi del presidente osservano, inseguono, fotografano, spiano chi parla con chi, dichiarano che “Moraglia non prenderà più del 3% dei voti”, mi chiedono perché mi candido e perché non ritiro la candidatura che ho perso in partenza. Tutte frasi, affermazioni, supposizioni che lasciano trasparire nervosismo e concedono spazio a battute spesso fuori luogo.

Nessun problema! “Non ragioniam di lorma guarda e passa“. Infatti, insieme alla mia squadra, andrò avanti sino all’obiettivo, conscio che la maggior parte dei votanti saprà esprimere la propria preferenza verso un gruppo di lavoro determinato, preparato, competente, libero e anche appassionato.

Nel frattempo, il re è nudo e sempre più solo.

Ambizione da atleta, pragmatismo da manager: Alessandro Borgialli sostiene la candidatura di Moraglia

“Sostengo la candidatura di Daniele Moraglia a Presidente della Federazione Italiana Triathlon in quanto, oltre a conoscerlo da 8 anni, condivido con lui i valori in cui mi riconosco: l’impegno, la determinazione, l’onestà e anche, perché no, l’ambizione. Scelgo di scendere al suo fianco poiché sono convinto che il mondo del triathlon abbia particolarmente bisogno di una persona capace come Daniele per crescere e superare l’involuzione che sta subendo questo sport. Abbiamo condiviso alcune aree di intervento su cui vorremmo immediatamente avere un’inversione di tendenza per garantire il futuro di questo sport. Pur essendo un ex atleta Age Group, mi rendo conto che l’attività promozionale e di elite di alto livello siano i motori dello sviluppo dello sport e a oggi direi che non possiamo ritenerci soddisfatti, ma occorre fare di più”.

Diretto, chiaro, trasparente. Senza troppi giri di parole, ma esprimendo concetti netti e inconfutabili, Alessandro Borgialli ha deciso di entrare nella squadra che sosterrà la candidatura di Daniele Moraglia alla presidenza della Federazione. Il 51enne piemontese è Direttore della Business Unit che si occupa di Inclusione Lavorativa nella principale società di risorse umane del mondo.

Come atleta ha un passato di nuotatore di alto livello e ha riscosso importanti risultati sia a livello giovanile (8 titoli individuali ai Criteria Nazionali Giovanili; 4 volte Campione Italiano di Categoria), sia Assoluto (4 volte terzo classificato individuale ai Campionati Italiani Assoluti), partecipando con la Nazionale Italiana di Nuoto ai Campionati Europei Juniores del 1990 e alle Universiadi del 1995 e 1997. Terminata l’attività agonistica, dopo una lunga pausa, torna a nuotare come Age Group dove conquista 7 titoli nazionali di Categoria Master e stabilisce il record nazionale M40 nei 400 Misti (tutt’ora terzo tempo mondiale all-time).

Nel 2016 si avvicina al triathlon attraverso l’attività promozionale organizzata proprio da Moraglia a Sanremo e, attraverso un impegno costante, migliora le sue performance arrivando a partecipare a due Campionati Italiani di Triathlon Olimpico Elite (2019 e 2020) e laureandosi Campione Italiano di Triathlon Olimpico nella Categoria M2 nel 2022; nel 2023 diventa Campione Mondiale di Triathlon Long Distance nella categoria M3 a Ibiza e nell’Ironman Italy di Cervia dello stesso anno realizza la migliore prestazione italiana per un M3 sulla distanza full (seconda al mondo di sempre) con il tempo di 8h59’08”.

“Dopo la prestazione di Cervia ho deciso che era giunto il momento di smettere con l’attività agonistica – aggiunge Alessandro – ora sono pronto a mettere a disposizione la mia esperienza professionale e sportiva a favore di Daniele e della sua squadra”. Sicuramente, sarà un contributo prezioso per il gruppo di lavoro e per tutto il triathlon italiano.

Jacopo Butturini si unisce alla squadra. 25 anni di esperienza al servizio del triathlon

Più di 300 gare all’attivo, dal 1999 ad oggi, un percorso completo nel triathlon, dal settore giovanile al mondo élite prima di diventare tecnico. Jacopo Butturini ha vissuto questo sport per 25 anni: ecco perché la sua esperienza è fondamentale per la nostra squadra.

Jacopo vanta convocazioni con la nazionale giovanile e diverse partecipazioni a Coppe Continentali e World Cup. Nasce agonisticamente come nuotatore, disciplina in cui ottiene diversi risultati di livello sino a raggiungere i Campionati Italiani di Categoria nel 2007. Proprio l’anno successivo, ha deciso di virare verso il triathlon, sport in cui trova equilibrio e affermazione. Ora è un allenatore professionista a tempo pieno di diverse discipline di endurance e preparatore atletico.

Dal punto di vista accademico, è laureato dapprima in Scienze Politiche presso l’Università di Trento e successivamente, visto il suo grande interesse e la sua grande passione per lo sport, in Scienze Motorie a Verona. Ora sta conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello Sport e della Prestazione Fisica presso l’Università di Verona, in attesa solamente di discutere la tesi. Nel periodo universitario, ha collaborato nell’organizzazione di diversi eventi a scopi di ricerca come la Run for Science.

Ora ha deciso di mettersi nuovamente in gioco per il triathlon, scegliendo di supportare attivamente Daniele Moraglia e la sua squadra con l’intento di contribuire con la sua esperienza alla crescita e all’atteso cambiamento che questo sport merita, quello sport a cui ha dedicato con passione e dedizione gran parte della sua vita.