Oggi ricevo un endorsement e una dichiarazione di voto che mi inorgoglisce. Perché? Perché quando ho iniziato a fare triathlon ho avuto modo di conoscere da subito questa grande persona, apprezzarne la professionalità e la passione. Negli anni mi ha insegnato tanto. Ho imparato ad apprezzarlo e a stimarlo. Infine, mi è sempre piaciuto il confronto con lui in quanto mi ha sempre arricchito. Grazie.
“Sono Germano Raddi e sono parte del mondo del triathlon dal 1991. Nella mia carriera dirigenziale, ancor prima che sportiva, ho avuto il piacere di conoscere tutti i presidenti della Federazione Italiana Triathlon, sia del passato che del presente: Camillo Cametti, Marco Sbernadori, Emilio Di Toro, Renato Bertrandi, Luigi Bianchi e Riccardo Giubilei. Posso dire di averne viste e vissute tante.
Sono stato il fondatore di “Freezone“, che ho lasciato nel febbraio 2012 per motivi personali, alcuni anni dopo un grave incidente. Sotto la mia guida, il club aveva raggiunto i 300 atleti tesserati con affiliazioni a Fitri, Fidal e Fci. Fu un periodo indimenticabile.
Nel corso degli anni, ho organizzato gare di ogni tipo: dalle promozionali alle Rank, duathlon MTB, triathlon sprint, olimpico, cross e Kids. Tra le più conosciute credo ci siano le prime sei edizioni del triathlon “Città di Iseo” negli anni 2000.
Nel 2003 o 2004, una delle gare Kids venne vinta da un bambino di 10 anni proveniente dal Trentino. Fui impressionato dal suo modo di gareggiare e da quel giorno decisi di seguirlo da vicino. Durante le premiazioni fui io a premiarlo, e ancora oggi custodisco gelosamente la foto di quel momento. Oggi quel bambino è un atleta olimpionico e orgogliosamente fa parte della mia nuova squadra, il 707 Team Minini.
Vicende del passato a parte, veniamo al dunque.
Come sappiamo, il prossimo 31 agosto si terranno le elezioni Federali. Io ci sarò e tutti noi dovremmo esserci. È un nostro diritto, ma soprattutto un dovere.
Chi ama veramente questo sport non può e non deve mancare.
Negli ultimi due mesi ho avuto modo di leggere diversi nomi candidati alla presidenza e altrettanti candidati consiglieri quota dirigenti. Ho avuto modo di leggere anche i programmi delle varie squadre che si sono presentate e uno di questi mi ha convinto più degli altri.
Credo siano solo due i principali cardini su cui una Federazione si deve ancorare per funzionare al meglio:
1 – La Federazione al servizio delle società
2 – Gli atleti al centro della Federazione
Se questi due sacrosanti “comandamenti” venissero rispettati, dal mio punto di vista saremmo già a metà dell’opera. Non serve altro, il resto vien da sé.
Mi piace pensare alla figura del presidente come se fosse un cellulare: che sia iPhone, Samsung, Motorola o Xiaomi poco cambia (non me ne abbiano i 4 signori candidati alla presidenza), dovrebbero semplicemente svolgere al meglio la propria funzione, ossia rispondere alle chiamate in entrata (ascoltare) ed effettuare quelle in uscita (per dare delle risposte).
La grande differenza sta però nel microprocessore, quel famoso cervello elettronico che dovrebbe essere in grado di comunicare con le app e coordinarle al meglio, affinché siano funzionali, snelle, veloci, skillful, perché si sa, a completare quello straordinario strumento quale è il telefonino sono le app, che quasi ci portano sulla luna.
Il Presidente di una federazione, a mio avviso, deve ricoprire un ruolo da Leader e a tal proposito incollo qui una citazione trovata sul web che mi piace molto:
‘Affinché un Team sia solido e coeso per il raggiungimento degli obiettivi, è indispensabile che tra tutti i membri ci sia rispetto, stima, armonia, fiducia e buona comunicazione. Il vero Leader ha la forza di catalizzare tutti questi aspetti e trasmetterli al gruppo di lavoro in modo tale che ognuno sia sempre portato a dare il massimo. Guidare non è semplice, essere “capo” o essere “leader” è molto diverso’.
Queste sono le mie convinzioni filosofiche. Credo nella figura del Leader, credo nelle persone dotate di un codice etico comportamentale corretto. Credo in quel telefonino che sarà in grado di comunicare con le app e coordinarle al meglio, credo in Daniele Moraglia e la sua squadra“.